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"Mi farei raccomandare da Silvio Berlusconi"
Intervista a Giorgio Ronchini, secondo classificato al Grande Fratello 10

I colori sgargianti delle parrucche che sovrastano un makeup tutt’altro che sobrio, l’allegria delle tante persone che riempiono la sala, musica giusta e luci soffuse creano un’atmosfera accogliente, serena, potremmo dire unica. L’unico spettacolo dove sul palco vanno in scena piume, unghie finte, ma anche talento, dove i microfoni sono accesi ed usati anche per parlare, non solo per cantare in play-back. Ci troviamo alla suggestiva serata del DQ, spettacolo comico di drag queens che va in scena a cadenza quindicinale a Milano capitanato dall’ormai a tutti nota Cesira e che, grazie alla collaborazione con Ego Milano, riesce ad ospitare personaggi dello spettacolo e della cultura. Inizia lo Show, ma dopo pochi minuti le luci si spengono, un faro illumina il fondo della sala, due maestose drag queens con occhiali scuri ed auricolare accompagnano sul palco il personaggio più “chiacchierato” delle ultime edizione del Grande Fratello: Giorgio Ronchini. Si diverte, assiste a tutto lo spettacolo seduto su uno sgabello al centro del palcoscenico. Risponde a tutte le domande della Cesira, ma anche alle provocazioni del pubblico, senza però perdere il controllo, con estremo pudore ed innata educazione, accompagnati obiettivamente da una abbondante dose di oggettiva bellezza maschile… Molte riviste hanno pubblicato la notizia della tua partecipazione e vittoria al concorso di Mister Flexo, locale gay e mettendo quindi in discussione i tuoi gusti sessuali. Come commenti queste affermazioni? Tutto nasce dalla mia passione per la moda e dalla volontà di farlo diventare il mio lavoro. Il mio migliore amico Marco Visca, che inoltre è anche il mio fotografo ufficiale, mi tese una piccola trappola, mi convinse a partecipare al concorso senza specificare che si trattasse di un concorso di bellezza gay. Quando ero già lì non potevo tirarmi indietro, non fu facile, ma ne è valsa la pena, dato che ho vinto il titolo. La domanda sorge spontanea: come diceva qualche anno fa qualcuno in TV, per entrare in certi locali si deve aderire ad una nota Associazione Gay, come la mettiamo? La risposta è molto più banale di quanto si possa pensare e distante da tutte le ipotesi sulle quali hanno ricamato i giornalisti sulle riviste. Sì, ho la tessera e perlopiù da diversi anni, da tempi non sospetti! Mio zio è un musicista, fa serate in tanti locali, di tutti i tipi, anche in locali gay. Diversi anni fa feci la tessera per non avere problemi e poter entrare anche quando si esibiva in quel tipo di locali. La tua vita è ovviamente cambiata dopo la tua partecipazione al Grande Fratello, qual è il ricordo più bello di questa straordinaria esperienza? E’ stato davvero entusiasmante partecipare al reality show più importante del momento. Tutto è iniziato per gioco poi però mi sono trovato dentro la casa e perdipiù fino alla fine. Le uniche cose di cui ho sentito veramente la mancanza sono state la mia famiglia ed i miei amici. Il momento più emotivamente forte, infatti, è stato quando mi sono visto consegnare una torta che la mia cara mamma aveva preparato per il mio compleanno. Un gesto piccolo e banale, ma per me, e soprattutto in quel momento è stato bellissimo… Il ricordo più brutto? Quando hanno squalificato Massimo. Avevo legato moltissimo con lui e per me è stata una grande perdita. All’interno della casa sei stato protagonista di molte vicessitudini, la più coinvolgente, forse la più famosa, ha avuto un coprotagonista che si chiama Maicol… In tanti hanno affermato che fosse tutto studiato, un accordo per attirare l’attenzione del pubblico. Sei stato al gioco solo per la conseguente pubblicità? Assolutamente no, nulla di studiato o accordato, non avrei mai accettato una proposta simile. Tutto vero, reale, carezze ed abbracci compresi. Maicol è stata una persona per me molto importante nella casa, ma solo un amico e niente di più. La nostra amicizia è reale, non costruita, lo dimostra il fatto che continuiamo ad esserlo. Ci sentiamo telefonicamente quasi tutti i giorni. Abbiamo discusso poco prima di venire qui, mi ha rimproverato perché mi ha chiamato, ma io non avevo sentito squillare il telefono. Gli voglio bene, ma solo come un fratello. L’Italia viene definito il Bel Paese, noi che ci viviamo ci rendiamo però conto che non è proprio una nazione moderna. Siamo probabilmente troppo legati alla tradizione ed al cattolicesimo. Non credi che in molti remano contro certe innovazioni, in particolare verso una pieno riconoscimento dell’omosessualità? Sì, credo che ci sia un preconcetto negativo verso i gay. Io stesso da adolescente non avevo una bella opinione in merito. Mi infastidiva forse la loro imbarazzante spontaneità eccentrica, non riuscivo ad essere impassibile dinanzi a due ragazzi che si scambiavano effusioni in pubblico. Fortunatamente ho presto compreso che non c’è nulla di male e che le scelte sessuali non devono essere discriminanti per nessuno. Oggi conosco e frequento molti gay, due dei quali oltre ad essere una coppia felice sono i miei migliori amici. Qualora i tuoi gusti sessuali fossero diversi e potessi scegliere di passare una notte con un personaggio a tua scelta, chi sarebbe il fortunato? Trovo molto bello e soprattutto affascinante Tom Cruise. Quando guardo i suoi film vengo spesso catturato dal suo sguardo, i suoi occhi sono magnetici ed inoltre è un gran bell’uomo… Svelaci la verità, come sei riuscito ad entrare nel Grande Fratello, hai davvero fatto ore di file chilometriche per sostenere decine di provini rispondendo a domande stupide ed imbarazzanti? Come dicevo prima la mia grande passione era ed è la moda, tutto nasce da lì. Ho preso parte a diversi concorsi di bellezza, in uno di questi era previsto anche un provino per il GF. Il concorso in questione non lo vinsi, ma pochi giorni dopo mi chiamarono per partecipare al Grande Fratello. In effetti oggi l’aspetto fisico gioca un ruolo importante soprattutto nello spettacolo. Spesso però capita anche che la bellezza giochi brutti scherzi, rendendo difficile l’affermazione personale ed agevolando proposte diciamo “poco professionali”. Ti è mai capitato di incappare in situazioni simili? Purtroppo sì e per ben due volte. Appena uscito dalla casa Barbara D’Urso mi invitò a Pomeriggio 5 per presentarmi un uomo, il quale voleva ringraziarmi pubblicamente per essere stato il protagonista della guarigione del figlio malato. Secondo questa persona suo figlio era talmente affascinato da me che grazie alla mia voce, ai miei video e foto è riuscito a vincere contro la grave malattia con la quale lottava da tempo. Io mi sono sentito lusingato e lui ha dimostrato grande disponibilità anche verso i miei familiari. Era diventato uno di famiglia, promettendoci aiuto anche senza alcuna richiesta da parte nostra. Fortunatamente, ma con grande delusione, si è presto dimostrato un delinquente che voleva solo lucrare lui sulla mia popolarità. Altro aspetto della vicenda che mi ha segnato è stato la superficialità di Barbara D’Urso nella vicenda: non solo non ha preso abbastanza informazioni sulla persona in questione prima di ospitarlo, ma nonostante le mie richieste di chiarimento mi ha sempre evitato. Il secondo episodio? La seconda volta sono caduto nella rete di un regista famoso. Sarà cosa normale per molti, forse, ma a me ha segnato molto. Mi ha cercato per propormi un importante ruolo in un film. Durante i primi incontri era molto professionale e mi parlava solo della sceneggiatura e del mio ipotetico ruolo. L’ultimo incontro è stato quello chiarificatore: mi ha palesemente fatto capire che per interpretare il ruolo nel film avrei dovuto sottostare alle sue richieste sessuali… Io ovviamente mi sono alzato e me ne sono andato. Hai spesso ripetuto che non ti attira molto il piccolo e tantomeno il grande schermo. Il sogno nel cassetto è infatti quello di fare il modello, magari come testimonial di un’importante maison di moda. Sappiamo però che ti piace molto guardare i film d’azione. Qual’è l’attore che apprezzi di più? Will Smith è decisamente il mio attore preferito. Quel modo unico di interpretare ogni ruolo in maniera diversa. Sa essere brillante, ma al tempo stesso spiritoso e spumeggiante. Chiudiamo con un giochino. Immagina di essere su una torre con tre personaggi importanti del mondo ecclesiastico, dello Stato e della TV, rispettivamente: il Papa Ratzinger, Silvio Berlusconi e Barbara D’Urso. Chi butteresti giù e perché? L’attuale Papa, per diversi motivi: non mi è molto simpatico preferivo il suo predecessore, però lo salverei. Berlusconi non mi ha fatto nulla di male, anzi forse coglierei l’occasione per chiedergli di mettere una buona parola con qualcuno. Credo che butterei giù dalla torre proprio Barbara D’Urso. Avevo un’ottima opinione di lei, conoscendola però ho scoperto il suo vero carattere. Decisamente non condivido la sua freddezza e la grande capacità di riprendersi vivacemente ed in pochissimi secondi dopo aver quasi pianto descrivendo magari una vera tragedia. Forse se fossimo tutti più veri, meno distanti e ipocriti, credo che tutti vivremmo meglio. Io ci provo ogni giorno. Alessandro Cittarelli