Tendenze

 
Sfoglia l'ultimo
numero in PDF
 
È l’ora del drunch!
Non è un aperitivo, non è un pranzo, tanto meno una cena, ma volendo...

Avevamo da poco assorbito il significato del termine “brunch” che all’istante dobbiamo fare i “conti” con il “drunch”. Quest’ultimo è il nuovo “appuntamento”, esportato dalle tendenze statunitensi, pronto per imbandire le cucine delle nostre case o i banconi dei diversi locali del nostro paese. Il drunch si fa la domenica intorno alle ore 17,30/18,00 e conserva tutte le caratteristiche che rendono appetitoso l’aperitivo, fatta differenza della varietà dei cibi e delle bevande. Vista l’ora, la tradizione vuole che i cibi salati trovino posto vicino a quelli dolci e che le bevande calde (caffè, the…) si servano come quelle fredde (cocktail, vino...). Il termine non è stato ancora pienamente assorbito da noi italiani, mentre fra i francesi l’espressione è entrata nel linguaggio corrente dei giovani. Attenzione però a non fare confusione con il “brunch” che è il “pasto” a cavallo fra la colazione e il pranzo. Possiamo tranquillamente affermare che il drunch è il corrispettivo serale del brunch: se il primo è preferito da chi va a letto presto, il secondo è studiato per chi si alza tardi. Se organizzato in casa è buona regola che ogni invitato porti qualcosa… un po’ come si fa quando ci si reca a casa di amici per passare una serata in compagnia. Le portate non devono essere a tutti i costi elaborate o cotte, ma si può puntare anche su di un’insalata capricciosa, un tagliere di formaggi, della pizza al taglio o una focaccia a pezzi, dei biscotti fatti in casa o dei dolci acquistati dal fornaio sotto casa… Il riguardo all’etichetta è d’obbligo: in un locale o in appartamento bisogna tener presente che non si è lì per “strafogarsi” senza ritegno, ma per trascorrere qualche ora lieta e tranquilla con gli amici di oggi e di ieri.Il drunch è ideale anche per un insolito appuntamento di lavoro dai toni leggeri o per un primo fugace appuntamento conoscitivo. Con il soppiantarsi di questa nuova moda ci domandiamo: come risponderanno a “quest’attacco” le signore della “Milano Bene” abituate al famigerato appuntamento al bar con il the delle cinque? Si mescoleranno fra i giovani sparlando delle tante stranezze oppure incredule resteranno ancorate al loro visone demi buff? E i giovani rimpiangeranno l’ormai demodè “happy hour”? In fondo, orario e giorni a parte, stiamo parlando della stessa cosa.