Interviste

 
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E se tuo padre fosse gay?
Uomo, marito, papà e omosessuale, vi raccontiamo la storia di Giuseppe

(E’un argomento delicato e, per sdrammatizzare, lo tratteremo con molta “leggerezza” cercando, allo stesso tempo, di individuare una chiave di lettura diversa. Tutto questo grazie alla complicità e alla storia di un 45 enne che si è voluto raccontare attraverso la pagine della nostra/vostra testata.) Incontriamo Giuseppe all’interno di un fast food di Milano, è stato lui stesso a scegliere il luogo dell’intervista confessandoci il suo “amore” per gli hamburgers. Giuseppe strappa un morso al suo Big Mac, lo mastica molto lentamente e lo assapora come se fosse la cosa più buona sulla faccia della terra. Ad ogni morso segue una smorfia di piacere… solo a guardarlo ci sale l’acquolina in bocca, così decidiamo di consumare anche noi uno dei tanti panini esposti. Guardiamo il nostro amico senza remore anche se un po’ ci “spaventa”. Il suo aspetto fisico non suscita proprio simpatia: è un omaccione tutto di un pezzo, serio quanto basta, educato all’ennesima potenza, ma allo stesso tempo “fragile”e “pauroso”. Ci conquista con il suo sorriso e con quell’aria timida che solo i bambini hanno. Non forziamo la chiacchierata, ma aspettiamo che sia lui ad “aprire le danze”. Nel frattempo consumiamo il nostro panino, sorseggiamo una bibita e parliamo del più e del meno. All’improvviso Giuseppe ci permette di entrare nella sua vita, noi lo facciamo con garbo e ascoltiamo quello che ha da dirci. “Quando ero “picciriddo” io, non si parlava minimamente di certe cose… fra ragazzetti ci si masturbava tutti davanti ad un giornalino porno trovato in mezzo alla campagna o “rubato” al fratello maggiore di turno. Non conoscevo fino in fondo la mia natura, pensavo fosse una cosa passeggera… non sapevo, ignoravo... poi con gli anni ho capito, ma ce ne sono voluti 20 prima di accettarmi e di prendere pieno possesso del mio essere, a detta di molti, “diverso”. A che età ti sei sposato? Avevo appena compiuto 21 anni, mi sono sposato perché la mia fidanzatina è rimasta incinta. Allora fu uno scandalo e per rimediare… Volevo mettere a tacere alcune voci… così mi sono fidanzato, non pensavo di diventare padre però. Sinceramente avevo fatto dei “piani” diversi. Spiegaci meglio… C’è poco da dire… avevo paura di essere scoperto, allora ho cercato una situazione che poteva zittire le malelingue. Il destino però… Sei ancora legato a questa donna? Per diversi anni abbiamo continuato la nostra storia; lei è stata una donna e una moglie premurosa in tutto. Anche se non siamo più sposati siamo rimasti, diciamo, in buoni rapporti. Ci siamo uniti in matrimonio per porre rimedio ad una “ragazzata”, i genitori di lei non ci hanno dato alternativa. Ben presto entrambi abbiamo capito di non essere fatti l’uno per l’altra: nonostante tutto siamo rimasti marito e moglie per 18 anni. Qual è stata la svolta nella vostra vita? La nostra idea era quella di allontanarci dal paese per vivere le nostre vite da, come si dice oggi, separati in casa senza avere il fiato sul collo di amici e parenti. Ci siamo spostati al nord in cerca di fortuna… o meglio questo è quello che abbiamo lasciato intendere. Parlaci di tuo figlio… Mauro è cresciuto con l’affetto di entrambi i genitori, abbiamo cercato di non traumatizzarlo con i nostri problemi. Per circa sei anni ci siamo riusciti, poi Enza si è innamorata di un altro uomo. In cuor mio mi ripetevo che aveva tutto il diritto di rifarsi una vita, così la lasciai andare… Lui, dopo una breve e clandestina relazione svuotò il sacco e le disse che era sposato con un’altra donna e che la loro era solo un’avventura. Distrutta e affranta mi chiese di perdonarla. Che cosa dovevo fare… lasciarla in mezzo ad una strada? Pochi giorni dopo mi disse che “aveva un ritardo”. Enza aspettava Giulia dal suo amante, ma decise di non dire nulla al padre biologico e io gli promisi di occuparmi della bambina come un perfetto papà. Come avete portato avanti la vostra relazione? Agli occhi di tutti eravamo la coppia perfetta. Durante le festività tornavamo in Calabria e recitavamo la nostra parte. Con i bambini non abbiamo fatto grande fatica, anzi, sono stati loro che ci hanno riempito la casa d’amore. Giulia cresceva a vista d’occhio e Mauro giocava al fratello premuroso. Hai avuto relazioni omosessuali durante il matrimonio? Nulla di “serio”, se di serio si può parlare di gente conosciuta al cinema…. la realtà è che avevo paura di essere scoperto. Premetto che mia moglie ed io, da quando ci siamo trasferiti, non abbiamo fatto più l’amore insieme”. Allora possiamo più o meno dire che vissero tutti felici e contenti? Magari! Tu sei ancora molto giovane, ma ricordati che il destino riserva sempre delle sorprese... Persi la testa per un uomo quasi mio coetaneo: finalmente mi ero innamorato! Aspettavo questo momento da tutta una vita e adesso che avevo smesso di crederci ecco che spunta Giorgio. Enza aveva capito che le cose non andavano come sempre. Lei era gelosa perché mi ero innamorato, era gelosa del nostro amore platonico e solo al pensiero che ci poteva essere un’altra donna al mio fianco la mandava su tutte le furie. Com’è finita? Le dissi la verità. Il nostro rapporto s’inclinò. Furono mesi terribili… io ero spaventato da mille cose, ma cosciente del fatto che finalmente stavo vivendo la vita a modo mio. Nel giro di poco ci siamo separati. I miei due figli non sanno che sono gay, entrambi vivono con la mamma. Qual è la tua più grande paura? Perdere i miei figli. Nelle mia vita ho cercato di essere un buon genitore. Naturalmente ho commesso alcuni sbagli, manon nasci padre, lo diventi con il tempo… io non ho avuto un papà “presente”. Poverino! Per mantenerci ha sempre lavorato, ma mi ha insegnato i valori importanti della vita e se oggi sono una persona “buona” lo devo a lui. In futuro Giulia e Mauro si faranno delle domande… forse non avranno le risposte che si aspettano e questo mi spaventa molto. Voglio essere io a dirglielo, fra qualche anno la “piccolina” sarà abbastanza grande per capire.