Salute e Benessere

 
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Patrimonio genetico
Le cellule staminali del cordone ombelicale

La conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale è un argomento che negli ultimi anni ha sollevato interesse e critiche. Nonostante i media ne parlino spesso, le informazioni che circolano in merito sono ancora poco chiare. Perché è così importante prendere in considerazione questa opzione? All’interno del sangue cordonale sono presenti diversi tipi di cellule staminali cordonali – da quelle simil-embrionali a quelle mesenchimali, dalle ematopoietiche alle progenitrici endoteliali – tutte potenzialmente capaci di differenziare in cellule di tessuti e di organi diversi. Le prime, infatti, sono in grado di originare cellule di tessuti endodermici come l’intestino, mesodermici, come il derma ed ectodermici, come il midollo spinale. Le seconde possono generare cellule del tessuto osseo, cartilagineo, adiposo e nervoso. Le terze, invece, danno origine alle cellule midollari e a quelle del sangue e , infine, le cellule staminali cordonali progenitrici endoteliali sono capaci di generare le cellule che costituiscono i vasi sanguigni 1,2. È proprio grazie alla loro ampia capacità differenziativa e proliferativa che le cellule staminali cordonali sono rilevanti in campo clinico, anche nell’ambito della medicina rigenerativa che si occupa appunto della rigenerazione di tessuti e organi danneggiati. A questo punto va però specificato che un trapianto di cellule staminali, in medicina rigenerativa, raggiunge un elevato livello di efficacia solamente se autologo, cioè effettuato con cellule prelevate direttamente dal paziente. Diversamente, con l’infusione di cellule appartenenti a un soggetto terzo al ricevente (trapianto allogenico) , si andrebbe facilmente incontro a reazioni immunitarie come il rigetto. Al di fuori del contesto rigenerativo è importante sottolineare che, grazie alla loro immaturità immunologica 1,2 , le cellule staminali del cordone ombelicale in caso di trapianto allogenico, attecchiscono meglio e presentano un minor rischio di indurre rigetto rispetto all’infusione di altri tipi di staminali adulte. Si parla quindi di un patrimonio biologico prezioso, una risorsa che potrebbe essere utile sia al bambino che a tutta la famiglia per il trattamento di diverse patologie. Ecco perché risulta fondamentale evitare che il sangue cordonale venga raccolto alla nascita e non gettato tra i rifiuti. Sono diversi i personaggi dello star system (Juliana Moreira ed Edoardo Stoppa, Natalia Titova e Massimiliano Rosolino Eleonora Pedron e Max Biaggi...) e ancor di più le persone comuni, che hanno abbracciato la causa. Tra le diverse società biotecnologiche che operano nel settore, Sorgente (www.sorgente.com) è l’unica in Italia che garantisce tre importantissimi livelli di tutela: 1) Contratto di diritto italiano. Rispetta la normativa europea e la fiscalità del nostro paese, senza rifugiarsi in paradisi fiscali che riducono costi ma anche le tutele per i clienti. 2) Subentro della Banca. Vita 34, la banca privata delle cellule staminali del cordone ombelicale più antica d’Europa (fondata nel 1997), subentra in caso di insolvenza di Sorgente. 3) Assicurazione Generali. Il container di crio-conservazione del vostro campione è coperto da un’assicurazione Generali AG. In caso di insolvenza della Banca, la conservazione del campione è garantita per 50 anni dal primo anno di conservazione. Dalle ultime scoperte scientifiche emerge che le cellule staminali sono: Contro le patologie neurodegenerative Una nuova tipologia di cellule staminali adulte presenti nel cervello umano è stata scoperta dai ricercatori della Lund University, in Svezia. Queste cellule sono in grado di generare altre staminali e, in particolare, di dare vita a cellule cerebrali. Secondo gli scienziati che hanno lavorato allo studio, questo nuovo tipo di cellule staminali potrebbe essere utile per il trattamento delle patologie che colpiscono il cervello, come ad esempio le malattie neurodegenerative. I risultati della ricerca, sono stati pubblicati sull’importante rivista scientifica PLoS ONE. Una possibile cura dell’HIV Per la prima volta uno studio ha dimostrato che è possibile combattere le cellule infettate da HIV grazie all’utilizzo di cellule staminali modificate. Un gruppo di ricercatori americani, modificando geneticamente campioni di cellule staminali, è riuscito a ottenere cellule immunitarie in grado di colpire il virus Alleate del cuore Cellule staminali provenienti dal midollo dell’osso pelvico potrebbero essere in grado di riparare i danni al cuore causati da un infarto. A dimostrarlo sono stati gli studiosi dell’Orlando Health Heart Institute, che hanno infuso cellule staminali prelevate dal midollo pelvico di alcuni pazienti nell’area cardiaca danneggiata a seguito di un evento infartuale. Grazie alla loro caratteristiche, le staminali infuse sono in grado di generare nuovi vasi sanguigni e riattivare quindi le funzioni del muscolo cardiaco. Amiche della retina Grazie all’utilizzo di cellule staminali, un gruppo di ricercatori dell’University College London è riuscito a riparare un difetto nella retina di alcuni topi, causa di cecità. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, ha previsto il prelievo di cellule da esemplari giovani e in buona salute e l’iniezione di queste nella retina di alcuni animali adulti che avevano subito la perdita delle funzioni dei bastoncelli fotorecettori, particolari strutture presenti nella retina. Una possibile cura contro le calvizie Uno studio dell’università di Tokio ha utilizzato cellule staminali adulte per riattivare la crescita di peli in alcuni topi. Le staminali trattate in laboratorio hanno generato follicoli piliferi, strutture della pelle che producono il pelo, i quali, una volta inseriti negli esemplari murini hanno iniziato a svolgere la loro funzione e hanno continuato a rigenerarsi.