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Il mio amico a quattro zampe
Le tecniche d’addestramento e i consigli dell’esperto

Adottare un cucciolo significa prima di tutto aver ben chiari in mente i diversi obiettivi che si vogliono raggiungere con l’animale. Il nostro amato Fido non deve essere semplicemente una “bestia” da compagnia o da passeggio, ma un vero e proprio elemento della famiglia e come tale anche lui deve rispettare le regole di casa. Di conseguenza anche voi avete l’obbligo di aver riguardo della sua figura e dei suoi bisogni. Per molti, ciò si traduce nel portarlo a fare la passeggiata tre volte al giorno, fargli qualche carezza e portarlo regolarmente dal veterinario… Sbagliato! L’impegno è concretamente superiore (almeno nelle prime fasi); nulla, comunque, rispetto all’affetto e alle soddisfazioni che saprà donarvi. A lasciarci questi suggerimenti è Samuele Bottarico, istruttore cinofilo milanese da ben 21 anni. Entusiasti del suo lavoro e dei successi ottenuti, osservando diverse sue sessioni operative, gli abbiamo chiesto qualche consiglio in merito all’educazione del nostro nuovo amico quadrupede. Ecco che cosa abbiamo imparato: A) A tutti gli effetti voi siete il suo educatore, quindi, se il vostro amico a quattro zampe non vi dà retta, questo significa che state sbagliando metodo. La prima domanda che dovete porvi è: che tipo di rapporto voglio avere con il mio cane? Per il bene del cucciolo, ma soprattutto per il vostro, dovete tenere ben in mente che Fido ha bisogno di riconoscere una gerarchia fin da subito. Appena arriva in casa, dovete dargli il tempo di ambientarsi, ma è bene pensare immediatamente alla sua educazione. L’errore più comune è quello di lasciargliela vinta: se si lascia a lui la creazione del vostro rapporto, finisce che primeggerà su di voi e ciò gli darà il permesso di candidarsi come capogruppo. Lavorare con il vostro cane è molto più divertente che governarlo con le vostre azioni. B) La parola magica è “guidare”, non “dominare” o “forzare”. Per essere in grado di guidarlo è necessario ancora una volta essere coerenti con i vostri obiettivi. È indispensabile instaurare un rapporto di reciproca fiducia, di amore e amicizia, ma non di parità: voi siete il capo branco e lui il subordinato, non lo dimenticate. C) Una volta che avete ben chiara la struttura del rapporto con il vostro cane, siete liberi di scegliere altri obiettivi nell’addestramento cinofilo. Quando si tratta di attività fisiche e mentali, è necessario essere consapevoli del fatto che ogni essere sul pianeta ha dei limiti e che non è giusto aspettarsi che il vostro cane faccia qualcosa che non può fare. È chiaro che dovete sempre accettare le sue soglie, state pur certi che lui ha già capito le vostre. D) L’addestramento è il modo migliore per instaurare un legame profondo con il vostro cucciolo. I consigli dell’esperto: 1. La prima cosa da capire è che il cane non è un bambino, di conseguenza è inutile pretendere che migliori il proprio comportamento, se noi ci rivolgiamo a lui attraverso il nostro complesso linguaggio o ci arrabbiamo dopo che ha combinato qualche guaio. In questo modo, infatti, il cane non ha la minima possibilità di capire cosa vogliamo da lui e tende a perdere la stima che ha in noi, innescando un circolo improduttivo in cui lui sbaglia sempre di più facendoci arrabbiare sempre di più… 2. Durante le prime fasi l’esercitazione non deve essere estenuante, ma ripetitiva e quotidiana. E’ quindi importante che le prime lezioni di addestramento non superino i cinque minuti e si allunghino solo man mano. All’inizio gli insegnerete il comando “no” e che mordere è proibito. Potete anche cominciare a insegnargli a venire quando chiamato o il suo nome… Nota bene: è indispensabile usare sempre la stessa parola per ordinare quel determinato comando e non cambiare il termine di volta in volta. Il cucciolo impara attraverso la ripetizione degli esercizi, un po’ come fa uno scolaro che impara a memoria le tabelline. Ma tenete presente che l’attenzione del cucciolo è limitata. Non annoiatelo quindi con lezioni lunghe e tediose che risultano meno efficaci di lezioni frequenti ma brevi. 3. Il comando deve essere ripetuto una sola volta in modo deciso e non stile mitragliatrice. 4. È opportuno procedere lentamente, comando dopo comando, uno per volta. Si può avanzare verso lo stadio successivo soltanto quando quello precedente è stato ripetuto correttamente per almeno tre giorni consecutivi. 5. Il cane deve essere corretto nel punto preciso in cui ha commesso l’errore e immediatamente dopo averlo commesso. 6. È opportuno eseguire l’addestramento lontano da qualsiasi tipo di distrazioni: chiudetevi in una stanza a cominciate questa nuova avventura con il vostro amico. 7.Utilizzare solamente la tecnica di addestramento con rinforzo positivo: il cane va premiato con un piccolo compenso ogni volta che risponde correttamente a un comando. Nel momento in cui avrà capito che la lezione significa anche ricevere una ricompensa golosa, avrà voglia di ‘imparare’ancora più velocemente. Nota bene: A) il cibo da impiegare come ricompensa deve essere veramente una lode speciale e non la pappa che riceve comunemente nei pasti. B) I bocconcini devono essere tanti, ma piccoli, in modo da non saziare il cane e mantenerlo interessato a continuare la lezione. 8. Mai spazientirsi o insistere: ricominciare con pazienza l’esercizio da capo se il cane non obbedisce: anche quando sbaglia, non alzate la voce. 9. Quando vi accorgete di essere irritati o frustrati, è meglio smettere la sessione di addestramento. 10. I cani sono molto sensibili al linguaggio del corpo e agli stati d’animo umani e reagiscono in base ai nostri impulsi.