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Aids:quaranta milioni i sieropositivisparsi nel mondo

Una vera e propria piaga sociale che con cinque milioni di contagi e tre milioni di decessi all’anno colpisce principalmente i paesi sottosviluppati. L’Africa, l’India e l’Asia sono le protagoniste della più rapida ascesa di contagi al mondo. L’alto indice di povertà, la scarsa informazione e la quasi assente prevenzione, ha permesso al virus di espandersi in modo smisurato. Meglio, per modo di dire, nei paesi industrializzati (fra questi anche l’Italia) dove la qualità della vita, le possibilità economiche e l’informazione, hanno attutito in parte l’impatto con il virus sopratutto grazie alla nascita e al perfezionamento dei farmaci antiretrovirali. In merito però è il caso di spendere due parole sull’argomento; e ancora una volta è la scarsa documentazione ad avere la meglio: l’erronea idea pubblica che la malattia sia stata arginata con la commercializzazione e il successo di alcuni farmaci ha allontanato l’attenzione sulla protezione, lasciando terreno fertile alla malattia. La maggior parte delle persone contagiate da Hiv non è consapevole di esserlo: il virus è inizialmente asintomatico e questo rappresenta una grave minaccia. Proprio per questo motivo è molto importante sottoporsi al test per l’Hiv in caso di rapporti sessuali a rischio non protetti, anche se non è così semplice come può sembrare. Il blocco psicologico che ti attanaglia è grande così come il senso d’isolamento intorno alla struttura medica. Purtroppo, negli ultimi anni, sono aumentati i casi di nuove infezioni con virus HIV tra i giovani di età compresa tra i 14 e i 24 anni. Molti giovani, infatti, vengono contagiati dal virus dell’Hiv proprio durante i primi rapporti sessuali. Tra i giovanissimi, e non solo, dilagano scuse senza senso del tipo: “Mi sembrava una brava persona e non era necessario usare il preservativo”, oppure “per me era una prova d’amore non usarlo”, o ancora “non avevo il preservativo a portata di mano”… tali dichiarazioni lasciano intendere il livello di conoscenza in materia e per questo motivo è il caso di fare qualcosa… alla svelta! Anche se da 30 anni a questa parte gli esperti continuano a ripetere che al momento l’unico modo per salvaguardarsi dall’infezione è usare il preservativo in modo corretto: A riguardo la Chiesa si è sempre schierata contro, ribadendo il concetto di astinenza e in nome di una moralità retrograda continua a far finta di nulla, sollevandosi da qualsiasi responsabilità. Bisognerebbe invece che affrontasse la situazione “di petto”, in fondo la parola di Dio non si basa sull’amore e il rispetto del prossimo? Addirittura secondo il Papa, l’educazione sessuale e civile impartita nelle scuole di alcuni paesi europei “è da considerarsi una minaccia alla libertà religiosa in quanto riflette un comportamento contrario alla fede e alla retta ragione”. Continuiamo a far credere ai giovani che le prostitute non sono donne, ma merci di piacere, che l’omosessualità è una malattia, continuiamo a fargli credere che non devono far niente fino al matrimonio e che l’aids è un flagello di Dio… così facendo continueranno” ad avere quei tanto amati peccatori da giostrare “amorevolmente”. Poco importa se è cresciuta la percentuale di ragazze madri sotto i sedici anni, se la non conoscenza dilaga e se i numeri di contagi fra i minori è aumentato enormemente: in fondo stiamo “solo” parlando degli uomini e delle donne di domani. Uno Stato laico non deve impedire ai suoi cittadini di essere religiosi perchè la Fede non può essere paragonata ad un insegnamento da praticare, ma è una presa di coscienza che spinge l’essere umano oltre qualsiasi spiegazione fondata sulla ragione. Per credere a ciò che non si vede bisogna essere razionali il doppio, per tutto il resto c’è Mastercard