Sport e Motori

 
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Volkswagen presenta la nuova Passat,
in versione Berlina e Variant

Volkswagen presenta la nuova Passat per vincere la sfida delle berline nel 2011 47 MOTOR I Presentata allo scorso Salone di Parigi, la nuova Passat in versione Berlina e Variant, è uno degli assi nella manica della Volkswagen per il 2011. Venduta in più di quindici milioni di esemplari dal 1973 ad oggi in tutto il mondo, la Passat si rinnova nella linea esterna facendo sue parecchie soluzioni dell’ammiraglia Phaeton. La gamma è piuttosto articolata, offrendo ben dieci motori differenti per potenza e per alimentazione, a cui si accoppiano quattro livelli di allestimento. In mezzo a tale ventaglio il mercato italiano ha premiato come vendite, la versione Variant con motore 2.0 TDI 140 cv, vestita con allestimento Confortline ed è con questa, che abbiamo percorso 2000 km in un week end. Lunga quasi cinque metri (4,71 mt) e con un frontale che è un tripudio di cromature e led, non passa di certo inosservata questa wagon. In fondo qualcuno ha sempre sostenuto che la Passat soffrisse di “anonimato” rispetto alla cugina Audi. Con questo restyling invece la personalità emerge non solo fuori, ma anche dentro. Gli interni del modello da noi testato, pur non essendo il top come allestimento, sono stati perfezionati sotto ogni punto di vista. Ad esempio i sedili sono pluriregolabili elettricamente, compresi i poggiatesta anteriori e i pannelli delle porte possono essere illuminati in modo suggestivo e sono impreziositi da listelli coordinati secondo i singoli allestimenti. La plancia e la consolle centrale sono state ridisegnate e ogni comando è stato posizionato in modo da garantire un uso istintivo e pratico. Rimanendo sempre in territorio di praticità, non possiamo citare l’enorme e versatile bagagliaio che ottimamente rivestito garantisce trasporti a prova di trasloco: da 603 litri viaggiando in cinque sino a 1731 litri ripiegando i sedili posteriori. Grande attenzione è stata dedicata alla sicurezza attiva e passiva, ma soprattutto come assistenza alla guida, come il sistema di rilevamento dei segnali di stanchezza, che consente di rilevare attraverso il comportamento di guida lo stato di stanchezza del conducente e interviene con segnali visivi e acustici per suggerire di fare una sosta. Su strada il propulsore si apprezza per le sue doti di prontezza e di regolarità: la sua voce non è mai invadente neppure alle alte velocità che si raggiungo con estrema facilità. Non proprio così positivo il giudizio sull’assetto che è parso un po’ troppo rigido sul pavè o lastricato della città. Proprio in mezzo al traffico cittadino l’accoppiata cambio/ sterzo danno il meglio: il primo preciso il secondo leggero, non trasmettono la sensazione di viaggiare su una station wagon. Un ultimo cenno ai consumi che, nonostante una guida briosa, non sono mai scesi sotto i 13 km con un litro di carburante. Cristiano Fabris