Facebook: allarme contagio
Legame tra Facebook e le più comuni malattie infettive
Lunghe e precise indagini a cura di un gruppo di ricerca di medici britannici, hanno evidenziato un legame tra Facebook e le più comuni malattie infettive sessualmente trasmissibili: nelle zone in cui il social network è popolare i contagi crescono del 400%. Questo fenomeno colpisce in particolar modo i giovani ed è avvalorato da ricerche ed indagini di rilevanza internazionale. La situazione non è infatti meno preoccupante in alcuni Paesi europei. In Italia, ad esempio, secondo gli esperti il 14% dei minori scambia proprie foto di nudo con soldi o regali, il 40% guarda abitualmente immagini o video a sfondo sessuale, il 22% intreccia relazioni intime in cui il partner è stato conosciuto sulla rete. Siamo tutti coscenti che il piacere reale non può essere sostituito da quello virtuale, ma considerare che passare molto tempo sul web a scambiare informazioni, messaggi, foto o video a contenuto erotico riduca l’attenzione ed aumenti la soglia del pericolo obbiettivamente non è cosa da tutti, però sembrerebbe sia proprio così! Spesso il web nasconde false verità se non vere e proprie bugie, informazioni non corrette e spesso pericolose. Il “Journal of Adolescence Health” ha dichiarato che i social network sono divulgatori di indicazioni errate anche in argomento di contraccezione: le ragazze però, magari timide e disinformate, le considerano attendibili ed ingenuamente le seguono per poi magari ritrovarsi incinte. 30 In tanti racconti, film o romanzi abbiamo trovato la classica ed imbarazzante scena del genitore che si fa coraggio per affrontare l’argomento “sesso” con i propri figli. Ecco, oggi in tanti ritengono tutto questo roba del passato: adesso c’è il web. Una volta si considerava attendibile qualsiasi informazione detta o evento visto in tv. Tantissime volte abbiamo sentito la frase “è vero, lo hanno detto anche alla tv!”. Oggi invece sentiamo dire “ho scoperto sul web che…” e poi ci ritroviamo tutti dal medico. Tante “comunità” deciderebbero addirittura di scioperare qualora un giorno qualcuno decidesse di spegnere i servers di tutte le chat o social network del mondo. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un uso improprio della tecnologia applicata alla società. Inizialmente in tanti hanno comprensivamente utilizzato le chat o i social networks per avere un primo contatto con altre individui. Successivamente, lasciando trascorrere poco tempo, era però indiscusso un incontro reale. Adesso invece è in costante aumento il numero di coloro che si accontentano della virtualità dimenticando pian piano la fisicità, il rapporto personale, in altre parole trascurando o addirittura abbandonando la realtà. Sono forse le stesse persone che si divertono ad inserire nel web notizie false, assai pericolose per tutti quelli individui che, per paura o per debolezza non ne cercano una conferma reale considerandole attendibili. Insomma, attenzione, mentre in tv ogni parola o dichiarazione deve essere doverosamente riconducibile ad una persona riconoscibile, nel web non è così, è un mondo “virtuale” dove tutto le deve essere dimostrato realmente per essere attendibile e quindi “reale”. Parafrasando un vecchio proverbio latino “web volant realtà manent”.
Alessandro Cittarelli
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