Il guanto della sfida
Eleganti o trendy? Semplicemente alla moda
I guanti sono stati creati soltanto con lo scopo di proteggere le mani in attività belliche, per la caccia o per i lavori manuali. Solo dopo molti anni, rivisitati e “corretti”, divennero un vero e proprio “status symbol”…, una sorta di segno di riconoscimento che sottolineava il livello sociale di chi li indossava. In seguito alla rivoluzione culturale del ’68, proprio perché etichettati come simbolo di ricchezza e formalismo borghese, vennero
violentemente boicottatati. La moda fece proprio quel vezzo, trasformandolo in un’icona di stile e riservandogli addirittura un posto di tutto rispetto all’interno del guardaroba maschile. Seta e cotone sono stati i primi materiali utilizzati, ma è con la pelle che i guanti conquistano la gente comune diventando un accessorio utile e insostituibile. Nel corso dalla loro evoluzione hanno perso le dita, si sono allungati e accorciati, hanno cambiato forma… Insomma, ne hanno viste anche loro di tutti i colori. A proposito di tonalità: se ieri il giallo paglierino rappresentava la tinta della raffinatezza,
oggi sono il nero e il tabacco a contendersi lo scettro. Le cose cambiano invece quando abbiamo a che fare con gli abiti da cerimonia : con il tight il colore da prediligere è il grigio perla, mentre
con il frac si portano bianchi. Attenzione, però, in questi casi non vanno assolutamente indossati, ma tenuti in mano.
Per gli antichi Egizi erano un simbolo di prestigio e avevano soprattutto una valenza simbolica e liturgica. Non a caso ne è stato
ritrovato un paio nella tomba del faraone Tutankamon. Basti pensare che nascono come una sorta di sacchetti legati intorno
ai polsi, per capire che di strada ne hanno fatta parecchia!
|
|
|
|
|
|
|