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Un nodo in gola
Elegante e “stilosa”: la cravatta

La cravatta non è soltanto un accessorio, ma un vero e proprio simbolo di eleganza: esprime la personalità di chi la indossa ed è strumento di grande importanza nelle relazioni sociali e lavorative. Ha il potere di stravolgere il look di chi la veste in modo netto; in sua presenza lo stile casual si arricchisce di fascino, sotto un girocollo o un maglione a V fa “tanto bravo ragazzo”, mentre non proprio annodata su un abito dà quell’aria trasandata che tanto piace… Il colore e la fantasia giocano un ruolo primario: ridicolizzano o esaltano la figura maschile senza mezzi termini. Generalmente scelto dall’uomo quale accessorio elegante e di classe, si trasforma per la donna in ornamento di stile e tendenza. La “cravatta al femminile” è stata proposta da autorevoli stilisti come Chanel, che in quanto ad eleganza e a femminilità la sa lunga… Veramente particolare quella dal taglio slim: divertente ed originale si porta senza troppe pretese. Più “impegnativa” invece la linea classica, basta comunque una nuance più accesa o un motivo inusuale per renderla spiritosa e alla portata di tutti. Vero cruccio per quasi tutti gli uomini è il nodo: sono ancora in molti quelli che non lo sanno fare. Quest’ultimo deve essere realizzato con molta cura e non adatto alla semplice riuscita. Da tener sempre presente, quando si decide di indossare la cravatta, è il collo della camicia: Attenzione molti non si “prestano” e il risultato finale può anche non essere eccellente. La cravatta moderna è senza dubbio l’evoluzione del “fazzoletto” che i legionari tenevano legato intorno al collo e che chiamavano “focale”.Intorno alla prima metà del XVII secolo i soldati venivano visti con occhio di riguardo e più battaglie vincevano, più prestigio accumulavano all’interno della società. Il caratteristico accessorio divenne così un vero e proprio simbolo che incarnava la mascolinità, il coraggio, la forza e il potere. La borghesia s’impossessò del vezzo e fece suo il mito.