On line: caccia al pedofilo!
Chi è? Dove vive…? L’indagine del Telefono Arcobaleno
Purtroppo, e a nostro malgrado sottolineiamo purtroppo, è in espansione il mercato della pedofilia on line che, ad aprile, ha registrato la nascita di 7.304 nuovi siti pedopornografici. Sono 335.000 dall’inizio dell’anno, 7.304 solo nel mese di aprile, i nuovi siti pedofili rilevati e segnalati da Telefono Arcobaleno nell’ambito della propria attività di monitoraggio della rete. La quasi totalità dei siti pedofili è ospitato da server europei (71%) e nordamericani (23%) con percentuali in continua crescita rispetto all’anno precedente; in netto aumento anche il coinvolgimento dei paesi asiatici.
Si confermano prevalentemente europei anche i clienti che alimentano il mercato della pedofilia on line, il 5% dei quali è di nazionalità italiana.
Questi i primi dati che emergono dall’ultimo rapporto mensile pubblicato oggi dall’Osservatorio Internazionale sulla pedofilia on line, che testimoniano la crescita esponenziale del mercato pedopornografico sulla rete (+120%).
L’analisi dei dati giudiziari relativi a un campione di soggetti di nazionalità italiana incriminati per i reati di produzione, detenzione e scambio di materiale pedopornografico sul web nell’arco di nove anni, consente di ricavare informazioni precise sul profilo del pedofilo in rete, con un’attenzione particolare alla dimensione geografica. Si tratta di soggetti di genere maschile, prevalentemente incensurati (95%) di età compresa tra i 20 e i 39 anni (6 casi per 100.000 abitanti), appartenenti a tutti i livelli socio economici e di istruzione, generalmente ben integrati nel contesto familiare e sociale.
Rispetto al luogo di residenza, emerge che i pedofili on line sono presenti in tutte le regioni, con percentuali variabili che
riflettono, nella maggior parte dei casi, la diversa densità di popolazione: sono Lombardia, Veneto, Sicilia, Emilia Romagna e Lazio le prime cinque regioni che, insieme, concentrano più della metà degli indagati (57%).
Emerge una differenza significativa rispetto alla tipologia di centro abitato: la maggior parte dei pedofili on line risiede in comuni non capoluogo (66%) e non litoranei (69%).
“Queste informazioni - dichiara Giovanni Arena, presidente di Telefono Arcobaleno - testimoniano la scarsa visibilità sociale della pedofilia, con la conseguente difficoltà di individuare i colpevoli attraverso i tradizionali sistemi di indagine e di mobilitare le opportune azioni di contrasto “.
“I soggetti preposti alla tutela dell’infanzia - conclude Arena - sono chiamati allora a utilizzare al meglio le potenzialità della rete, indirizzando ogni possibile sforzo verso attività di prevenzione e intervento che siano realmente efficaci”.
Il rapporto completo è disponibile sul sito
di Telefono Arcobaleno:
www.telefonoarcobaleno.org
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