Levi Strauss e i diritti civili
I cowboys e le cowgirls del movimento LGBT
Levi Strauss & Co. ha mostrato il suo sostegno verso l’uguaglianza del matrimonio progettando due t-shirts per la campagna per i diritti umani promossa dalla Human Rights Campaign (HRC).
Le immagini proposte sulle magliette sono diverse, quelle che ci hanno particolarmente colpito per la loro semplicità, purezza e immediatezza, propongono due coppie di cowgirl e cowboy in pose assolutamente naturali, spontanee e piene d’amore. Joe Solmonese, presidente della Human Rights Campaign dichiara: “Levi’s è stato un sostenitore di lunga data e ardente di uguaglianza del matrimonio, siamo grati per il loro continuo impegno per il movimento LGBT per i diritti civili”. Le t-shirts, realizzate negli Stati Uniti in cotone misto, sono disponibili dalla taglia XS fino alla 2X. Tutti i fondi raccolti con la vendita delle magliette andranno a beneficio della Human Rights Campaign, che vanta collaborazioni importanti dal calibro di Marc Jacobs, Michael Kors, Calvin Klein, Perry Ellis, Christian Siriano, Alex & Chloe, Kenneth Cole, Nike e American Apparel.
L’iniziativa della vendita di magliettine a scopo benefico non è nuova, qualche mese addietro la T-shirt realizzata da Marc Jacobs raffigurante una coppia di donne con un bambino in braccio che dice “Io pago le tasse”, ha suscitato molto interesse sollevando anche un bel polverone attorno alla questione. Molto interessante è anche il progetto “costola” che vede protagoniste le vetrine delle più prestigiose boutiques delle fashion streets di New York, dove i manichini esposti ritraggono in modo più o meno esplicito situazioni ordinarie dell’amore; momenti classici della coppia che se riportati nell’universo omosex suscitano ancora inspiegabilmente “scandalo”. Ci troviamo di fronte, di nuovo, al gatto che si morde la coda: secondo un sondaggio Gallup 2011, il 53% degli Americani sostiene l’eguale diritto di sposarsi per le coppie dello stesso sesso, ma, sempre negli Stati Uniti, è legale licenziare le persone per il loro orientamento sessuale in 29 stati e la loro identità di genere in 35 stati. Incredibile, ma purtroppo, vero!
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