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Non chiamatele utilitarie
Audi A1 Sportback vs Lancia Ypsilon Black&Red

Il confronto che andremo a proporre, ha come oggetto l’esclusività e l’eleganza di due marchi, che nell’ultimo decennio hanno fatto del Confort, Lusso e Eleganza punta di orgoglio per i propri clienti. Lancia Ypsilon e la Audi A1 Sportback, hanno molto in comune ad iniziare dalla doppia colorazione, dalla carrozzeria 5 porte, dalle potenze analoghe e dal fatto che rappresentano le piccole di Casa, ovvero il biglietto di ingresso per i clienti Lancia e Audi. Fin qui ciò che è comune ad entrambi, ma tutto il resto è scontro puro tra la nobiltà nostrana e l’avanguardia teutonica. Chi vincerà? Audi A1 Sportback 1.6 TDI 90 cv Ambition Il lusso compatto Esteticamente al pari della sorella a tre porte, l’Audi A1 Sportback è lunga 395 cm, ma ciò che non passano inosservate sono le due porte in più che modificano il look, rendendo questa Sportback più borghese. Come per la Ypsilon, il tocco di originalità è dato tuttavia dalla possibilità di avere l’arcata sopra le portiere e il tetto, in tinta a contrasto, creando un’accattivante bi-colorazione. All’interno dell’abitacolo la vivibilità davanti è lodevole, mentre dietro i più alti non apprezzeranno la linea spiovente del padiglione. I materiali plastici, la componentistica e i rivestimenti sono sempre e ovunque di primissimo livello. Senza dubbio sono migliori rispetto la nostrana Ypsilon, ma più freddi e meno appaganti nelle colorazioni e accostamenti. La dotazione di serie della versione di punta denominata “Ambition” per essere paragonata alla Platinum della Ypsilon necessita di alcuni accessori e quindi in già iniziale prezzo di acquisto maggiore, diventa ancora più pepato. Anche il posto guida e la plancia se confrontati con l’italiana, offrono una diversa chiave di lettura: il sedile ben profilato è più sportivo, ma meno confortevole avendo un’imbottitura più rigida e il quadro strumenti più tradizionale nella forma, risulta facile nella consultazione. Su strada il noto turbodiesel di 1.6 litri, accoppiato a un cambio manuale a 5 marce, si fa sentire un po’ agli alti regimi soprattutto negli affondi, compromettendo un po’ il confort. Il tutto però è perdonato dall’eccellente stabilità e comportamento neutro che la A1 manifesta a anche in situazioni di emergenza. Lancia Ypsilon Platinum 1.3 Multijet II Icona del lusso italiano La nuova Ypsilon, con due porte e parecchio spazio in più, diventa la sorellina minore della Delta e si discosta dalla cugina Musa che è più votata alla funzionalità. Con un look da coupé in cui le maniglie posteriori spariscono nel montante, gioca le sue carte migliori nelle misure compatte (11 cm più corta della A1), nel motore e nel rapporto dotazioni/prezzo. Saliti a bordo ci accolgono i grandi sedili che si regolano in altezza/avanti/indietro (al contrario del volante, che va solo su e giù) e hanno un valido supporto per la schiena. La strumentazione al centro, com’è tradizione per la Ypsilon, è completa ed è facilmente visibile da tutti gli occupanti dei veicolo. I materiali utilizzati per i rivestimenti sono di buona qualità, ma a volte si cade in alcune ingenuità: come la palpebra della plancia o la cornice del climatizzatore che sono po’ troppo fragili persino ad un semplice tatto del dito. Pregevole invece il rivestimento del vano bagagli che grazie alla sua regolarità di forma anche se più piccolo della A1, risulta molto più sfruttabile. Inoltre a farsi perdonare qualche svista di finitura ci pensano le piccole attenzioni, dettagli che fanno la differenze: come il tappo del carburante integrato nello sportello e in tal modo non ci si sporca nell’effettuare rifornimento, il sistema di parcheggio automatico (l’auto parcheggia da sola semplicemente iniziando la manovra in un parcheggio), l’illuminazione notturna dei pannelli porta, batticalcagno e vano plancia e il sistema Blu&Me con porta usb. Su strada il motore 1.3 mjtd di seconda generazione ha subito un incremento di potenza sino a 95cv regalando un insospettabile brio di marcia senza mai disturbare gli occupanti e soprattutto ci ha sorpreso nei consumi riuscendo a raggiungere una media di oltre 22 km con un litro di carburante nel percorso misto. L’accoppiata sterzo-cambio appare molto ben riuscita perché il primo non affatica mai (con il tasto city si muove con un dito nelle manovre) e il secondo appare preciso e dolce anche nei passaggi veloci. Non altrettanto convincenti invece i freni, dove l’Audi soprattutto sul bagnato si è comportata meglio. Il verdetto L’ago della bilancia alla fine non lo si trova salendo e provando le due autovetture: ognuna ha pregi e difetti. Certo la Ypsilon è più veloce ed economica nei consumi, nella manutenzione ordinaria ed è più accessoriata, ma l’Audi convince di più su strada e ha qualità e assemblaggi superiori. Tutto sta a capire se quei oltre tre mila euro che differenziano l’acquisto siano giustificabili o meno. Cristiano Fabris