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Il ritorno del “gigante buono”
Mauro Bergamasco è un Airone

Mancava l’ufficialità e adesso è arrivata. Mauro Bergamasco, 32enne flanker azzurro, ha firmato un contratto che lo legherà agli Aironi per i prossimi dodici mesi. “Dopo otto anni all’estero - ha dichiarato il campione - rientro in Italia per mettere la mia esperienza e la mia voglia di continuare a esprimermi ai livelli più alti a disposizione degli Aironi. Dopo aver lasciato Parigi e aver staccato il biglietto per il mio quarto Mondiale, sono entusiasta di potermi confrontare con una competizione per me del tutto nuova come il RaboDirect PRO12 e di poterlo fare con una squadra giovane e ambiziosa, dove ritrovo tanti compagni di lungo corso in Nazionale e numerosi giovani di qualità che potranno rappresentare il futuro di questa squadra e dell’Italia negli anni a venire. Non ho mai nascosto di avere ancora moltissima voglia di continuare a giocare in una grande manifestazione europea e poterlo fare in una squadra italiana rappresenta per me un ulteriore, grande stimolo” ha concluso Bergamasco. “Siamo felici e orgogliosi di aver portato a Viadana un atleta e un uomo come Mauro Bergamasco, uno dei volti-simbolo del rugby italiano, che porterà alla squadra e al pacchetto di mischia la sua enorme esperienza e la sua straordinaria grinta. La stagione è ancora molto lunga e non abbiamo dubbi che il contributo che Mauro potrà garantire alla squadra sarà fondamentale per proseguire nel nostro progetto di crescita” ha detto il Presidente Silvano Melegari. Che cosa sono gli Aironi Aironi Rugby è una delle due franchigie italiane partecipanti alla RaboDirect Pro12. Nasce a maggio 2010 dopo un progetto che ha impegnato i Club che ne fanno parte per più di un anno. All’annuncio da parte della Federazione Italiana Rugby della volontà di alzare il livello del rugby italiano attraverso l’ingresso di due entità in RaboDirect Pro12, le società del territorio hanno subito accolto la proposta, lavorando alla creazione di un Superclub che ambisse a partecipare a questo campionato. Tale franchigia è l’espressione del movimento rugbistico di un territorio dalle caratteristiche omogenee dal punto di vista economico, infrastrutturale e sportivo. Gli Aironi Rugby sono formati dall’unione d’intenti di Rugby Viadana, Rugby Colorno, Rugby Parma, Gran Parma, Rugby Noceto e Rugby Mantova; lo scopo è quello di affrontare con forza, grinta e determinazione le formazioni del Galles, della Scozia e dell’ Irlanda durante il RaboDirect Pro12 e gli inglesi Leicester Tigers, i francesi del Clermont-Auvergne e i nordirlandesi dell’Ulster nell’ Heineken Cup. Le origini tratte dalla sua biografia... Sono nato a Padova qualche anno fa, il primo giorno di maggio del millenovecentosettantanove... Già proiettato nel rugby, per motivi di famiglia, all’età di cinque anni accompagnavo mio padre all’allenamento dell’allora under undici di un simpatico club della provincia di Padova, il Selvazzano Rugby dai colori bianco-nero-verde, di cui, se la memoria non mi inganna, lui ricopriva un poco le mansioni di un “ds”... Dopo qualche anno di gavetta, cominciavo a divenire effettivo della famosa equipe under undici... forse non ci crederete, ma si vinceva! Allora, ero affiancato da nomi dell’ odierna massima serie italiana, come Marco Baroni e Luca Pasqualin. All’età di undici anni il colore della mia maglia si tinse di nero, approdavo infatti al Petrarca Padova, dove mi ritrovavo a giocare nel ruolo di estremo della squadra under tredici... Da qui è partita la mia avventura in bianco e nero, passando dal ruolo di tallonatore a mediano di mischia, dal centro per finire all’apertura nella squadra dell’under venti... Fino ad allora solo qualche timida apparizione per necessità con la “prima squadra”, proseguendo nel 1999 con l’ufficiale debutto da titolare nel campionato italiano della massima serie, nel ruolo di terza linea flanker. Disputato questo intero campionato, avviene, per la stagione successiva ( duemila-duemilauno), un cambio di colori, approdo nel trevigiano indossando la maglia dei leoni della Benetton Treviso, in bianco e verde. Ho passato ben tre stagioni a Treviso, e, divertendomi, sono diventato due volte Campione d’Italia (duemila-duemilauno e duemiladue-duemilatre). Dopo la breve pausa della Coppa del Mondo, eccomi a vestire i colori rosso e blu, non della Rugby Rovigo, bensì del Campione in carica del campionato francese, lo Stade Français di Parigi. Se io fossi in voi mi chiederei: come sono approdato alla Nazionale di rugby? Un bel giorno, nel lontano, ma non troppo, millenovecentonovantatre, mi vedo recapitare una lettera personale intestata F.I.R... Era la mia prima convocazione con le selezioni nazionali... Era quella per la selezione under quindici... Immaginate il sorriso che avevo spiaccicato in viso... Inizia così il mio rapporto con il rugby internazionale, raduni, tournée, tornei, match internazionali.. Dall’under quindici proseguo fino alla Squadra Nazionale Italiana under ventuno, con la quale ho avuto il piacere di disputare solo un incontro, Irlanda-Italia a Belfast, perché da un po’ avevo già preso i primi contatti con la Squadra Maggiore... La mia prima convocazione Seniores arrivò nel millenovecentonovantotto, ero chiamato con la seconda Squadra della Nazionale Italiana per un incontro contro l’Argentina A, che precedeva quello della sognata Squadra Maggiore contro i Pumas argentini... Bene, dopo aver disputato il primo match, vengo reclutato, assieme ad altri sei giocatori, per far parte dello stage, in preparazione del suddetto incontro con la Squadra Nazionale Maggiore allenata da Gorge Coste e guidata da capitan Massimo Giovanelli... Così arrivò la mia prima Convocazione ufficiale perchè entrai a far parte del gruppo come sostituto.